District 9



Innovativo e comunicativo : sono gli aggettivi che personalmente trovo più adatti a definire District 9.
E il fatto che il film in questione appartenga al filone fantascientifico è un particolare non da poco, che a mio avviso esalta ancor più i meriti del regista Neill Blomkamp.

La storia racconta dell'arrivo degli alieni sulla terra negli anni '80. La loro astronave madre si posiziona sulla città di Johannesburg e al suo interno vengono rinvenuti circa un milione di extra-terrestri denutriti e in pessime condizioni.
Quello che doveva essere il "primo contatto" si trasforma in una missione umanitaria...almeno apparentemente...
I Gamberoni (così immediatamente ribatezzati per l'aspetto simile a quello dei crostacei) vengono confinati nel Distretto 9.
A distanza di un ventennio, in seguito alle continue proteste della popolazione di Johannesburg, che sfociano in una vera e propria rivolta, viene organizzato uno sfratto di massa per spostare tutti gli alieni in un'area più distante dalla città.
A capo della complessa missione viene messo Wikus Van de Merwe, personaggio apparentemente mediocre e animato da una forma di disprezzo o comunque di scarsissima considerazione e rispetto verso la specie aliena. Durante uno dei suoi sopralluoghi, nel maldestro tentativo di scovare armi extra-terrestri, egli si espone ad una sostanza che di lì a poco innescherà in lui una mutazione genetica : il suo corpo comincia a trasformarsi in quello di un alieno. Oro colato per l'agenzia internazionale che si occupa degli alieni : finalmente avranno modo di testare le numerose armi extra-terrestri recuperate negli anni (e utilizzabili solo dagli stessi alieni). Van de Merwe da predatore si ritrova preda, braccato e ripudiato dall'intera razza umana. E' solo a questo punto che egli prende realmente coscienza delle condizioni disumane cui per anni gli alieni sono stati costretti e, soprattutto, degli esperimenti e degli abomini perpetrati ai loro danni.
Proverà a salvare sè stesso e a completare un percorso di redenzione...

Sotto l'aspetto morale District 9 esprime un fortissimo monito contro la ghettizzazione e contro l'indifferenza e gli interessi politico-economici che prevaricano i diritti e le necessità degli immigrati. La metafora appare semplice ed evidente : gli alieni come dei profughi.
In questo contesto il regista adotta degli escamotage che rendono ancor più efficace il tentativo e che appaiono riuscitissimi : prima la popolazione di Johannesburg in rivolta per la presenza degli alieni (a un certo punto, uno dei cittadini intervistati dice : "venissero da un altro Paese capirei, ma non sono neanche di questo pianeta"), poi una gang di nigeriani, insediatasi all'interno dello stesso Distretto 9 allo scopo di "fare affari" con gli alieni (in realtà lo scopo è soltanto lo sfruttamento).
Lo stile della regia è caratterizzato da un continuo mescolarsi di metafore, episodi grotteschi e componenti da fanta-action (a tratti addirittura splatter). Ne risulta una narrazione scorrevolissima e originale.
Un film da non perdere anche per chi non è amante del filone fantascientifico.




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