Stargate Universe

A chi negli anni ha seguito la saga delle vicende interstellari legate a Star Trek prima e Stargate poi, difficilmente sarà sfuggita una grande somiglianza d'impatto fra la celebre serie Star Trek Voyager e la nuovissima serie tv Stargate Universe.
Il telefilm ha debuttato negli USA il 2 Ottobre 2009 sulla rete Syfy registrando oltre 2 milioni di spettattori e una serie di pareri discordanti.

La storia è legata allo stargate a nove simboli, quello che gli Antichi avevano costruito per raggiungere una meta finora ignota.
Il comando Stargate organizza un centro di ricerca diretto dal Dottor Nicholas Rush (Robert Carlyle) che, con l'inconsapevole aiuto di Eli Wallace (un brillante ragazzo che giocando ad un videogame riesce a decifrare l'equazione chiave del progetto degli Antichi), ha il compito di svelare il mistero legato al gate.
In seguito ad un improvviso attacco alla base, e come ultima speranza di sopravvivenza, Rush, senza effettuare alcun test preliminare sulla destinazione, guida i superstiti dall'altro lato del gate.
Ciò che scoprono dopo il "salto" ha dell'incredibile : non si trovano su un altro pianeta ma su una nave spaziale, la Destiny, lanciata millenni prima dagli Antichi nel suo infinito viaggio alla scoperta di nuove galassie.
Il gruppo si ritrova a miliardi di anni luce da casa, senza alcuna possibilità di invertire la rotta e senza alcuna conoscenza tecnica e logistica della nave...

Oltre alla prestigiosa presenza di Robert Carlyle, il cast annovera anche la partecipazione (già confermata per alcuni dei 20 episodi della prima stagione) di Lou Diamond Philips.
All'episodio pilota hanno preso parte anche Richard Dean Anderson, Amanda Tapping e Michael Shanks.

Stargate Universe, pur rimanendo fedele alle storie, le cronologie e gli eventi cardine del filone Stargate, pare voler creare una sorta di spaccatura con i copioni dei "fratelli maggiori" (SG1 e SG Atlantis). Fin dal primissimo episodio si evidanziano infatti delle atmosfere più cupe, caratterizzate da un'esigenza incombente e costante di sopravvivenza più che di ricerca e conoscenza.
E il viaggio è solo al'inizio...

District 9

Innovativo e comunicativo : sono gli aggettivi che personalmente trovo più adatti a definire District 9.
E il fatto che il film in questione appartenga al filone fantascientifico è un particolare non da poco, che a mio avviso esalta ancor più i meriti del regista Neill Blomkamp.

La storia racconta dell'arrivo degli alieni sulla terra negli anni '80. La loro astronave madre si posiziona sulla città di Johannesburg e al suo interno vengono rinvenuti circa un milione di extra-terrestri denutriti e in pessime condizioni.
Quello che doveva essere il "primo contatto" si trasforma in una missione umanitaria...almeno apparentemente...
I Gamberoni (così immediatamente ribatezzati per l'aspetto simile a quello dei crostacei) vengono confinati nel Distretto 9.
A distanza di un ventennio, in seguito alle continue proteste della popolazione di Johannesburg, che sfociano in una vera e propria rivolta, viene organizzato uno sfratto di massa per spostare tutti gli alieni in un'area più distante dalla città.
A capo della complessa missione viene messo Wikus Van de Merwe, personaggio apparentemente mediocre e animato da una forma di disprezzo o comunque di scarsissima considerazione e rispetto verso la specie aliena. Durante uno dei suoi sopralluoghi, nel maldestro tentativo di scovare armi extra-terrestri, egli si espone ad una sostanza che di lì a poco innescherà in lui una mutazione genetica : il suo corpo comincia a trasformarsi in quello di un alieno. Oro colato per l'agenzia internazionale che si occupa degli alieni : finalmente avranno modo di testare le numerose armi extra-terrestri recuperate negli anni (e utilizzabili solo dagli stessi alieni). Van de Merwe da predatore si ritrova preda, braccato e ripudiato dall'intera razza umana. E' solo a questo punto che egli prende realmente coscienza delle condizioni disumane cui per anni gli alieni sono stati costretti e, soprattutto, degli esperimenti e degli abomini perpetrati ai loro danni.
Proverà a salvare sè stesso e a completare un percorso di redenzione...

Sotto l'aspetto morale District 9 esprime un fortissimo monito contro la ghettizzazione e contro l'indifferenza e gli interessi politico-economici che prevaricano i diritti e le necessità degli immigrati. La metafora appare semplice ed evidente : gli alieni come dei profughi.
In questo contesto il regista adotta degli escamotage che rendono ancor più efficace il tentativo e che appaiono riuscitissimi : prima la popolazione di Johannesburg in rivolta per la presenza degli alieni (a un certo punto, uno dei cittadini intervistati dice : "venissero da un altro Paese capirei, ma non sono neanche di questo pianeta"), poi una gang di nigeriani, insediatasi all'interno dello stesso Distretto 9 allo scopo di "fare affari" con gli alieni (in realtà lo scopo è soltanto lo sfruttamento).
Lo stile della regia è caratterizzato da un continuo mescolarsi di metafore, episodi grotteschi e componenti da fanta-action (a tratti addirittura splatter). Ne risulta una narrazione scorrevolissima e originale.
Un film da non perdere anche per chi non è amante del filone fantascientifico.


Grey's Anatomy

Giunta con grandissimo e crescente successo di pubblico e di critica alla sua sesta stagione, Grey’s anatomy è una delle più belle serie tv degli ultimi vent’anni (perlomeno questa è l’opinione di chi scrive!).

Al Seattle Grace Hospital si intrecciano, con pathos ed allo stesso tempo brio, le carriere e le storie personali di cinque tirocinanti, colleghi ma soprattutto amici. Amici che con fermezza e lealtà si sostengono, ma che con risolutezza e tenacia competono tra loro per conquistare la prima operazione in solitaria del gruppo, o semplicemente per “guadagnarsi” l’assegnazione del paziente più grave.

Meredith Gray, protagonista e voce narrante di ogni episodio, è un personaggio particolare: abile e competente interno di chirurgia generale, è nella vita privata una persona insicura, malinconica e problematica, che non riesce a cancellare il dolore causatole dall’abbandono del padre in tenera età, e che diffida dell’amore e della felicità, nonostante la tenerezza e le attenzioni del suo fidanzato, il dr. Derek Sheperd (soprannominato dr. Stranamore grazie al suo fascino), brillante primario di neurochirurgia. Christina Yang, personaggio piacevolmente eccentrico e spontaneo, non appesantito dall’ ingombrante bagaglio di falso moralismo e perbenismo, così caro alla forma mentis americana, è brillante ed instancabile, brusca ed imperturbabile, disinteressata a qualsiasi cosa non riguardi il lavoro, Meredith (sua intima ed unica confidente) o se stessa. Isobel Stevens (Katherine Heigl) e Alex Karev, sebbene provenienti entrambi da famiglie problematiche ed indigenti, hanno reagito diversamente alle difficoltà della vita ed hanno sviluppato due personalità diametralmente opposte: tanto una è disponibile, emotiva e nevrastenica, quanto l’altro è egoista, controllato ed esasperatamente razionale. Completa la squadra di specializzandi George O’Malley, inizialmente incostante, irresoluto e ansioso, nel corso degli episodi scoprirà dei lati nascosti del suo carattere, rivelandosi ostinato e battagliero.

Grey’s anatomy, a differenza di un suo grande predecessore quale E. R., incentra la narrazione, fluente e accattivante, non sui casi clinici, seppur complessi ed interessanti, quanto piuttosto sui risvolti emozionali che da questi scaturiscono e su come le vite dei protagonisti ne sono segnate ed influenzate.
Appena iniziata negli USA la sesta stagione trasmessa dalla ABC e seguita da oltre 16 milioni di telespettatori, il canale satellitare Fox ha mandato in onda in Italia il quinto capitolo tra Gennaio e Maggio 2009 ed è attualmente riproposto su Italia 1 il Giovedì in prima serata.


TI PIACEREBBE PUBBLICARE UNA TUA RECENSIONE SU TV e FILM?

INVIALA A : tvefilm@gmail.com

VERRAI CONTATTATO APPENA LA TUA RECENSIONE SARA' ONLINE!